Rischiarati dai camini
nel tepore delle case,
si sente ululare l'irruente maestrale
che spazzando i deserti quadrivi
par d'udire le note d'un oboe
che perdendosi, stemperano la nebbia
nel solstizio invernale.
E, la banderuola dapprima impazzita
cede d'incanto
riflettendosi nell'esedra ammutolita.
E' Natale,
ed i pastori abbracciati alle zampogne
elevano gloria al Salvatore
sulle soglie di casa che sanno di letizia.
Si trascina stancamente un mulo
risuonando per i viottoli impervi
e, l'aria rarefatta; s'arrende timida
ai comignoli che sputano nuvole
odorose d'incenso.
Scroscia sui lastricati la pioggia
che sembra scandire le ore
nel preludio dell'imminente festa,
alberga nell'anima un'allegrezza
nell'impaziente attesa.
Recita nella sera una preghiera
un solingo fanciullo
sognando un'alba radiosa.
martedì 19 dicembre 2017
sabato 2 dicembre 2017
lunedì 27 novembre 2017
L'ANTICA FLORENTIA
Sere fa, osservando Santa Maria del Fiore,
la piazza antistante, i bei negozi
e, il via vai dei passanti,
un insolito e rugginoso tramonto
disegnava un arco d'ombra
a ridosso del bel San Giovanni.
Residue foglie, sospinte da improvvise folate
da un capriccioso maestrale,
mulinavano in cerchi concentrici.
Olezzavano nel contempo,
variopinti gerani sui davanzali austeri.
Non compresi d'acchito il preludere susseguente:
ove una musica elegiaca,
forse scaturita nell'intimo del cuore
cadenzava col suo lento fluire
gli incerti passi dei turisti,
che a frotte e madidi nei visi;
s'inebriavano dell'arte toscana.
Una luce opalescente spianava loro la meta,
laggiù oltre la piazza
ove risiede nei vari quadrivi
l'imperituro Rinascimento,
ed è raro a volte udire il lessico toscano.
L'orizzonte, timidamente consapevole
di siffatta armonia,
tracciava una linea verso quel punto:
ove cielo e terra combaciano;
e per l'ennesima volta
pareva glorificare l'antica Fiorenza.
la piazza antistante, i bei negozi
e, il via vai dei passanti,
un insolito e rugginoso tramonto
disegnava un arco d'ombra
a ridosso del bel San Giovanni.
Residue foglie, sospinte da improvvise folate
da un capriccioso maestrale,
mulinavano in cerchi concentrici.
Olezzavano nel contempo,
variopinti gerani sui davanzali austeri.
Non compresi d'acchito il preludere susseguente:
ove una musica elegiaca,
forse scaturita nell'intimo del cuore
cadenzava col suo lento fluire
gli incerti passi dei turisti,
che a frotte e madidi nei visi;
s'inebriavano dell'arte toscana.
Una luce opalescente spianava loro la meta,
laggiù oltre la piazza
ove risiede nei vari quadrivi
l'imperituro Rinascimento,
ed è raro a volte udire il lessico toscano.
L'orizzonte, timidamente consapevole
di siffatta armonia,
tracciava una linea verso quel punto:
ove cielo e terra combaciano;
e per l'ennesima volta
pareva glorificare l'antica Fiorenza.
mercoledì 15 novembre 2017
FOLATE DI VENTO
Invano ho atteso
nelle piccole ore
una parvenza di stelle.
Folate di vento
minacciose e irruenti;
le hanno oscurate.
nelle piccole ore
una parvenza di stelle.
Folate di vento
minacciose e irruenti;
le hanno oscurate.
lunedì 2 ottobre 2017
lunedì 24 luglio 2017
NON TI SCORDAR DI ME
Se tu, dolce e magnifica ribelle
scomparsa veloce come un lampo
e silenziosa come una falena,
in povertà di pensiero
ti sento nel bacio dell'aurora
e nell'inquietudine del tramonto,
ti cerco nel buio e nel silenzio notturno
macinando miriadi di chilometri
come e più dei balestrucci
nelle loro peregrinazioni.
Ho ancora intatte nella mente
i tuoi spensierati e smaglianti sorrisi
che mi par di ravvisare ancora,
ho scritto t'amo sulla sabbia
in un malinconico briciolo di sera
presso la sorgente dell'amore
che il vento e la risacca han distrutto.
In assenza della tua presenza;
le stelle sono scarse e opache,
mentre il tempo è interminabile
e, mi è impossibile non pensarti,
sarebbe il mio sogno d'amore
in questo bel maggio fiorito,
riaverti accanto a me,
mi distraggo soltanto
con i ripetuti fischi di merli
che abbondano nell'afoso meriggio.
Quando sei fuggita in quell'oscura notte
lasciandomi solo e in balìa del vuoto;
pensavo al verde dei tuoi occhi
che m'apparivano dolci e sognanti.
Comunque, se sei felice, lo sarò anch'io;
sarai racchiusa per sempre nell'anima mia.
Se puoi, non ti scordar di me.
scomparsa veloce come un lampo
e silenziosa come una falena,
in povertà di pensiero
ti sento nel bacio dell'aurora
e nell'inquietudine del tramonto,
ti cerco nel buio e nel silenzio notturno
macinando miriadi di chilometri
come e più dei balestrucci
nelle loro peregrinazioni.
Ho ancora intatte nella mente
i tuoi spensierati e smaglianti sorrisi
che mi par di ravvisare ancora,
ho scritto t'amo sulla sabbia
in un malinconico briciolo di sera
presso la sorgente dell'amore
che il vento e la risacca han distrutto.
In assenza della tua presenza;
le stelle sono scarse e opache,
mentre il tempo è interminabile
e, mi è impossibile non pensarti,
sarebbe il mio sogno d'amore
in questo bel maggio fiorito,
riaverti accanto a me,
mi distraggo soltanto
con i ripetuti fischi di merli
che abbondano nell'afoso meriggio.
Quando sei fuggita in quell'oscura notte
lasciandomi solo e in balìa del vuoto;
pensavo al verde dei tuoi occhi
che m'apparivano dolci e sognanti.
Comunque, se sei felice, lo sarò anch'io;
sarai racchiusa per sempre nell'anima mia.
Se puoi, non ti scordar di me.
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