venerdì 10 gennaio 2014

C A M P E D A **

Scende giù dal crocione
un venticel leggero
che irrora Campeda
nella calura d'Agosto.
Alle fronde dei castagni
canta la cicala
e volteggiano sui tetti
le rondini e i passeri
mentre dal fondo valle
si snoda il brontolio del Reno
nel suo lento avanzare verso il mare.
I ragazzi fan chiasso sulla piazza
ed i vecchi oziando sulle panche,
frantumano le ore
rinnovellando
la loro verde età
quando saltellavano felici
al piano erboso.
Dolce Campeda,
che ti specchi radiosa
e contempli Lustrola e Granaglione
nella stagion dei fiori
quando voci argentine
risuonano pei viottoli
dei bimbi in festa.
Allora, vedi schiudere finestre al sole,
s'odono scampanii lontani;
martella sodo sull'incudine
l'artigian che forgia
il metallo a suo piacere,
sorridon le ragazze
abbellite da un fiore tra i capelli,
e a sera, quando nell'incerta luce
del crepuscolo
appare un velo di malinconia,
tutto s'acquieta, e nelle case,
al riparo dalle tenebre,
si consuma la cena
tra nuvole di fumo dei camini.

**Località al confine tra Toscana e Emilia.

Nessun commento:

Posta un commento