Tu, che affondi le radici
fra due mari
e sostieni sul dorso
il maestoso Aspromonte,
ti riveli nel mattutino:
quando la fragile memoria
si distende come un velo
e l'arcaico tuo mondo
si manifesta ognora
nella calura pomeridiana
e nelle tipiche libecciate.
Diletta terra di Calabria,
incoronata da faggi e uliveti,
parchi e laghi.
Nelle tue vene scorrono
mille fiumare
e, la tua anima vaga
a perdita d'occhio
sulla macchia mediterranea
ove l'odore del bergamotto
si propaga oltre ogni limite.
I giganti di Riace
ti onorano,
naufragati e poi rinati;
perpetuando la tua gloria.