Rischiarati dai camini
nel tepore delle case,
si sente ululare l'irruente maestrale
che spazzando i deserti quadrivi
par d'udire le note d'un oboe
che perdendosi, stemperano la nebbia
nel solstizio invernale.
E, la banderuola dapprima impazzita
cede d'incanto
riflettendosi nell'esedra ammutolita.
E' Natale,
ed i pastori abbracciati alle zampogne
elevano gloria al Salvatore
sulle soglie di casa che sanno di letizia.
Si trascina stancamente un mulo
risuonando per i viottoli impervi
e, l'aria rarefatta; s'arrende timida
ai comignoli che sputano nuvole
odorose d'incenso.
Scroscia sui lastricati la pioggia
che sembra scandire le ore
nel preludio dell'imminente festa,
alberga nell'anima un'allegrezza
nell'impaziente attesa.
Recita nella sera una preghiera
un solingo fanciullo
sognando un'alba radiosa.