Amor mio, non è ancora l'alba
e il solo pensiero di te
s'accende nella mia mente:
andando per i sentieri dell'anima
fiuto la dolcezza della tua voce,
t'accoglierò a braccia aperte
nel mio giaciglio; trasformandolo
in una splendida alcova.
L'amore è poesia, e tu
possiedi il cielo negli occhi
e il paradiso sulle labbra,
voglio imprimermi
la tua sembianza nelle pupille
per ubriacarmi follemente.
Il nostro amore è immune
da eventuali scorie nocive:
qui, sotto un mare di stelle
e, dalla penombra dei platani;
noi omaggeremo la notte.
Ti voglio così come sei:
radiosa come rosa di maggio
mentre il silenzio ci sommerge.
Gravami dei tuoi pensieri, se vuoi,
rilassati accostandoti a me.
Ora che il vento s'è disciolto
godiamoci quest'attimo intimo
contemplando la volta celeste
senza turbare il vagare della luna
che bonariamente ci sorveglia.
lunedì 8 settembre 2014
lunedì 1 settembre 2014
UN INSOLITO LUOGO PER PARLARTI D'AMORE
Nell'ansia d'un tardivo bacio
m'è sembrato d'aver percepito
desiderio d'amore negli occhi tuoi,
non era concesso fare altro
in quel silenzio ovattato.
T'amo come si ama
ogni desiderio ardente;
non mi fermerà il muro del tempo
nei pochi ritagli concessami,
ti dirò cosa m'aspetterei da te:
solo un rapido cenno d'intesa
e poi stapperò lo spumante
che avevo relegato in cantina.
Dopo che il sole s'è arreso
all'ombra nel folto delle conifere,
mi ritorni sovente
in frammenti trasognati
nei miei sbiaditi ricordi.
Mai vedrò notte più sfavillante
se la condividerai con me.
Ora sono alquanto disorientato
da lunghi anni di peregrinazione
e oscillo come foglie al vento;
la speranza è ancora viva e assidua,
agogno di scovarti da qualche parte
magari in un vagone letto;
un insolito luogo per parlarti d'amore.
m'è sembrato d'aver percepito
desiderio d'amore negli occhi tuoi,
non era concesso fare altro
in quel silenzio ovattato.
T'amo come si ama
ogni desiderio ardente;
non mi fermerà il muro del tempo
nei pochi ritagli concessami,
ti dirò cosa m'aspetterei da te:
solo un rapido cenno d'intesa
e poi stapperò lo spumante
che avevo relegato in cantina.
Dopo che il sole s'è arreso
all'ombra nel folto delle conifere,
mi ritorni sovente
in frammenti trasognati
nei miei sbiaditi ricordi.
Mai vedrò notte più sfavillante
se la condividerai con me.
Ora sono alquanto disorientato
da lunghi anni di peregrinazione
e oscillo come foglie al vento;
la speranza è ancora viva e assidua,
agogno di scovarti da qualche parte
magari in un vagone letto;
un insolito luogo per parlarti d'amore.
Iscriviti a:
Post (Atom)